INPS circolare 47 del 28 marzo 2020

OGGETTO: Decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, relativo alle misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19. Norme speciali in materia di trattamento ordinario di integrazione salariale, assegno ordinario, cassa integrazione in deroga SOMMARIO: Sommario: Con la presente circolare si illustrano le…

Le comunicazioni del datore di lavoro si considerano perfezionate nel momento in cui viene rilasciato il relativo avviso di giacenza all’indirizzo del lavoratore, se questi è assente

Con la sentenza n. 20519 del 30 luglio 2019 la Corte di Cassazione ha ribadito, dando continuità a un principio consolidato, che le comunicazioni del datore di lavoro si considerano conosciute dal lavoratore nel momento in cui pervengono al suo indirizzo, momento che, in caso di comunicazione a mezzo posta e assenza del lavoratore al…

Spetta al Giudice del Lavoro l’accertamento della misura dell’indennità risarcitoria di cui all’art. 18 L. 300/1970 anche in caso di datore di lavoro assoggettato a procedura concorsuale

La Cassazione, con la sentenza n. 16443 pubblicata il 21 giugno 2018, si è espressa per la prima volta in ordine al giudice competente a conoscere delle domande risarcitorie spiegate ai sensi dell’art. 18 L. 300/1970, nel testo novellato dalla L. 92/2012, nei confronti di un datore di lavoro assoggettato a procedura concorsuale, elaborando il…

Se il tentativo di conciliazione viene esperito e si conclude con un mancato accordo, decorsi venti giorni dalla conclusione della procedura riprende a decorrere il termine decadenziale “originario” di centottanta giorni dall’impugnazione stragiudiziale del licenziamento

La Cassazione, con la recente pronuncia n. 14108 del 1° giugno 2018, ha chiarito entro quale termine deve impugnarsi in via giudiziale il licenziamento nell’ipotesi in cui sia stato esperito, con esito negativo, il tentativo di conciliazione ex art. 410 c.p.c. La Corte ritiene che il termine decadenziale di sessanta giorni per il deposito del…

Se si invoca la codatorialità in capo a soggetti diversi dal formale datore di lavoro, il licenziamento va impugnato in via stragiudiziale nei confronti di tutti i soggetti coinvolti, a pena di decadenza ex art. 32 L. 183/2010

Il Tribunale di Milano (ordinanza 15 giugno 2018, n. 16284, est. dott. Di Leo) si è espresso sul tema della decadenza ex art. 32 L. 183/2010 in ipotesi di gruppo di imprese. Nel caso di specie due lavoratori licenziati all’esito di una procedura ex artt. 4 e 24 l. 223/1991 hanno agito in giudizio, tanto…

Mancato repêchage: sì alla reintegrazione, ma solo se non eccessivamente onerosa per il datore di lavoro

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 10435 del 2 maggio 2018, ha affrontato la questione della portata applicativa del comma 7 dell’art. 18 L. 300/1970 come novellato dalla L. 92/2012, in un caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo che risulti illegittimo per mancato assolvimento dell’onere di repêchage. Nella fattispecie il Tribunale di…

È legittimo il licenziamento di un padre che durante il periodo di congedo parentale non si occupa prevalentemente della cura del figlio, ma si dedica ad altre attività, seppur non lavorative

È di pochi giorni fa una sentenza della Corte di Cassazione relativa all’istituto del congedo parentale e destinata a far discutere: si tratta della sentenza n. 509/2018 pubblicata l’11 gennaio 2018. Il caso trae origine dall’impugnazione di un licenziamento per giusta causa intimato nei confronti di un lavoratore che aveva chiesto e ottenuto i dieci…

Sezioni Unite: al licenziamento intimato sulla base di un fatto contestato tardivamente consegue l’applicazione della tutela ‘indennitaria forte’ di cui al 5° comma del novellato art. 18 della L. 300/1970

Con la pronuncia n. 30985 del 27 dicembre 2017, le Sezioni Unite della Corte di Cassazione si sono espresse circa le conseguenze del licenziamento intimato all’esito di un procedimento disciplinare instaurato con una contestazione notevolmente e ingiustificatamente tardiva. L’intervento delle Sezioni Unite è stato sollecitato dal fatto che, a seguito delle modifiche introdotte all’art. 18…

Nel giudizio di opposizione allo stato passivo è sufficiente indicare nel ricorso i documenti prodotti davanti al Giudice Delegato nella fase precedente, senza produrli nuovamente

“Nel giudizio di opposizione allo stato passivo, l’opponente è tenuto, a pena di decadenza, solo ad indicare specificatamente in seno al ricorso i documenti già prodotti nel corso della verifica dello stato passivo innanzi al giudice delegato; ne consegue che, in difetto di produzione del documento indicato specificatamente in ricorso, il tribunale deve disporre l’acquisizione…

In caso di cambio appalto con applicazione di una clausola sociale e assunzione alle dipendenze dell’impresa subentrante, l’atto di cessazione del rapporto con l’impresa cessante non è qualificabile come licenziamento

“L’atto di cessazione del rapporto di lavoro, nell’ambito dell’applicazione della clausola sociale e con contestuale assunzione presso il nuovo appaltatore, deve essere qualificato come risoluzione consensuale del rapporto e non può essere ritenuto un licenziamento“: sulla base di questo principio, il Tribunale di Busto Arsizio (ord. del 10 maggio 2017, est. Molinari) ha respinto il…